Kimura MMA spiegazione

La Kimura è una tecnica di sottomissione molto utilizzata nelle arti marziali miste (MMA) e nel Brazilian Jiu-Jitsu (BJJ). Questa leva articolare prende il nome dal leggendario judoka giapponese Masahiko Kimura, che la utilizzò per sconfiggere Hélio Gracie, uno dei fondatori del BJJ, in un famoso incontro nel 1951.

Meccanismo della Kimura

La Kimura si basa sull’isolamento dell’articolazione della spalla e del gomito attraverso una presa a “figura quattro”. Il praticante afferra il polso dell’avversario con una mano e passa l’altro braccio sotto il braccio dell’avversario, afferrando il proprio polso. Questa configurazione permette di applicare una torsione interna al braccio dell’avversario, esercitando pressione sull’articolazione della spalla e del gomito, costringendolo alla sottomissione per evitare infortuni.

Posizioni di Applicazione

Una delle caratteristiche che rendono la Kimura particolarmente efficace è la sua versatilità; può essere applicata da diverse posizioni, tra cui:

Guardia chiusa: dal basso, il praticante può afferrare il polso dell’avversario e impostare la leva mentre controlla la sua postura con le gambe.

Side control: dalla posizione di controllo laterale, il praticante può isolare il braccio dell’avversario e applicare la leva.

Montada: dalla posizione di montada, è possibile afferrare il braccio dell’avversario e applicare la Kimura con maggiore pressione.

In piedi: anche durante la fase in piedi, la Kimura può essere utilizzata come contromossa a determinati attacchi o per portare l’avversario a terra.

Considerazioni Strategiche

La Kimura è spesso utilizzata non solo come tecnica di sottomissione, ma anche come strumento di controllo e transizione. Ad esempio, durante un tentativo di passaggio di guardia, il praticante può utilizzare la Kimura per costringere l’avversario a difendersi, aprendo opportunità per avanzare in una posizione più dominante. Tuttavia, è fondamentale applicare la tecnica con precisione e controllo, poiché un’esecuzione errata potrebbe lasciare spazi per una possibile fuga o contrattacco da parte dell’avversario